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La vera patatina fritta è definita come segue: è un bastoncino di
                                          patate immerso in un bagno di olio molto caldo secondo il metodo
                                          della doppia cottura che comprende un primo passaggio nell’olio, poi
                                          un secondo più veloce a una temperatura più alta.

                                          In nessun altro paese del mondo, questi deliziosi bastoncini di patate
                                          dorate alla perfezione fanno parte della cultura popolare come in
                                          Belgio. Allo scopo di perennizzare questa tradizione della patatina
                                          fritta, all’UNESCO è in corso un processo di riconoscimento come
                                           patrimonio culturale e materiale del Belgio.






               Le origini della « frite »

               Diversi paesi rivendicano la paternità della patatina fritta. Secondo i Francesi, essa sarebbe nata il
               giorno dopo la rivoluzione francese del 1789. Dei venditori ambulanti sotto il Pont-Neuf vendevano la
               frittura, castagne calde e fettine di patate rosolate, allora chiamate « pommes frites Pont Neuf ». Ma
               la ricetta non corrisponde alla definizione sopra descritta.

               La patatina fritta come noi l’abbiamo descritta è certamente Belga.
               Le patatine fritte sarebbero apparse sulle tavole degli abitanti di Namur, Andenne e Dinant verso la
               seconda metà del 17° secolo. Allo scopo di migliorare la loro quotidianità, gli abitanti poco fortunati di
               questa città avevano per abitudine di pescare nel fiume Meuse dei piccoli pesci per farne della frittura.
               Durante gli inverni rigidi in cui l’acqua ghiacciava e impediva la pesca, per sostituire il loro menù a base
               di frittura, tagliavano delle patate a forma di pesce e le facevano friggere.
               Alcuni dicono che questa pratica era ancora molto più antica.
               Tuttavia, Pierre Leclercq, riferisce che la patata fu introdotta a Namur e dintorni nel 1739. Inoltre,
               l’olio o il grasso era un prodotto costoso che gli agricoltori non sprecavano per friggere. Al massimo
               avevano un pò di grasso per rosolare le patate. Anche se la classe borghese poteva permettersi di
               comprare olio in quantità elevate, nel XVIII secolo, la patata non era considerata come prodotto
               nobile.
               L’origine esatta della patata fritta rimane quindi poco chiara. Essa non proviene né dal mondo
               contadino, troppo povero per sprecare l’olio per friggere, né  dalla borghesia, che non considerava la
               patata abbastanza nobile da fare parte dei suoi pasti.L'origine della patatina fritta sarebbe  piuttosto
               da ricercare presso i venditori ambulanti come Mr. Fritz.
               Nel XIX secolo, la popolarità delle fiere si diffuse in Belgio. Fu allora che il signor Krieger, figlio di una
               famiglia di musicisti itineranti, decise di abbandonare la sua carriera musicale e creare la prima
               bancarella di patatine alla fiera di Liège nel 1838. Il suo nome era Mr. Fritz e fece molto pubblicità per
               le sue "Omnibus" (grande pacco di fette di patate fritte) e "Vigilantes" (piccolo pacchetto).
               Durante la guerra in Crimea, approfittando della notizia,  lui ribattezzò i suoi pacchetti,
               rispettivamente, "Russe" e "Cosacche", e probabilmente le tagliò a bastoncini. Da lì è arrivata la
               convinzione che le patatine erano di origine russa. Tutti passeggiavano con un pacchetto di “ russe” in
               mano, senza sapere perché sgranocchiava cose dello zar.






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