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Questo tipo di pesca si pratica in Belgio dal XV secolo. A quell’epoca , la pratica
               di questa attività era comune nelle Fiandre poiché permetteva ai contadini e agli
               agricoltori di disporre di una rendita supplementare. Fino alla prima guerra mondiale,
               i pescatori hanno utilizzato dei piccoli cavalli e, solo dopo la guerra, anche dei muli e
               degli asini.

                     Dopo la prima guerra, sono apparsi delle nuove grandi reti che sono utilizzate
               ancora oggi: esse hanno una larghezza da 10 a 15 metri e una lunghezza che arriva

               fino a 30 metri. A questo punto, i pescatori si sono resi conto che l’impiego di queste
               nuove reti richiedeva una forza di trazione che i piccoli  cavalli da soli non potevano
               avere. Così sono apparsi sulle spiagge quei favolosi cavalli da traino. Le razze dei
               cavalli utilizzate per la pesca tradizionale sono i Brabançons, i Boulonnais o ancora
                                                                i Percherons che sono allenate per
                                                                affrontare le acque tumultuose del
                                                                Mar del Nord. Questi equini, il cui
                                                                peso varia da 800/900 chili fino a
                                                                1200 chili, sono capaci di sopportare
                                                                condizioni climatiche molto critiche e
                                                                di resistere alle basse temperature.

                                                                Il cavallo è il più fedele compagno del
                                                                pescatore.


                     Questa tecnica di pesca artigianale esige una buona conoscenza dell’animale,
               del mare e anche delle maree. Il pescatore deve avere una fiducia assoluta nel suo
               cavallo e viceversa. La pesca che dura circa tre ore, ha luogo due volte alla
               settimana, tranne in inverno. Essa inizia un’ora e mezza prima della prima bassa
                                                                     marea della giornata. Il cavallo
                                                                     avanza in acqua all’altezza del
                                                                     torace e continua cos’ in parallelo
                                                                     alla costa tirando la rete. Il
                                                                     gruppo dei pescatori, composto
                                                                     sempre da due uomini per motivi
                                                                     di sicurezza, percorre così la costa
                                                                     in lungo e in largo su una certa
                                                                     distanza. E’ durante questo lasso
                                                                     di tempo che i passi ripetuti dei
                                                                     cavalli e le vibrazioni provenienti
                                                                     dai cassoni delle reti fanno uscire i
               gamberetti, nascosti nella sabbia, che vengono così catturati nelle reti. Ogni mezz’ora
               la pesca viene interrotta per tornare sulla spiaggia dove la rete viene svuotata.








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