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Alla fine Lucia fu decapitata con un colpo di spada. Si narra anche che le furono
               strappati gli occhi, per questo lei divenne protettrice della vista, anche se non ci
               sono documenti che accertano questo terribile gesto.
               L'emblema  degli  occhi  sulla  coppa,  o  sul  piatto,  è  da  ricollegarsi  con  la
               devozione popolare che l'ha sempre invocata protettrice della vista a motivo del
               suo nome “Lucia”, da Lux, che vuol dire “luce”.
               Lucia muore  il 13 dicembre del 1304.
               Nell'anno 1646 in periodo di carestia accadde un miracolo, domenica 13 maggio
               una colomba si posò durante la messa e una voce annunciò l'arrivo al porto di
               una nave carica di cereali.
               La popolazione vide su quella nave la risposta data da Lucia alle tante preghiere
               che a lei erano state rivolte. Dopo il miracolo la popolazione decise di bollire il
               grano e di condirlo con dell'olio d'oliva.
               Fu così che nacque la cuccia, il cui nome deriva da “coccio”cioè chicco.
               In  ricordo  di  questo  miracolo  la  chiesa  propone  il  digiuno  e  l'astensione,  per
               questa giornata, di pane e pasta.


               Origine geografica, ricetta, varianti e accenni

               sul “vino cotto”


               La cuccia ha origini Siciliane.
               Ci sono molte varianti di cui quella Palermitana e quella Siracusana in cui la
               cuccia viene condita con ricotta di pecora o crema di latte bianca o al cioccolato,
               viene guarnita con zuccata , cannella e pezzetti di cioccolato.
               Un'altra  variante  è  quella  Trapanese  che  consiste  nel  consumare  il  frumento
               bollito semplicemente con il così detto “vino cotto”, che altro non è che il mosto
               di vino cotto fino alla riduzione al circa 1/6 del volume originario e viene così
               caramellizzato.
               Il vino cotto è una preziosa bevanda di antica tradizione tipica di molte regioni
               di cui la Sicilia.
               In  passato  veniva  utilizzato  come  medicina  mentre  oggi  si  impiega
               principalmente per la preparazione di alcune pietanze e alcune ricette come la
               cuccia  in  cui  si  consiglia  che  esso  venga  aromatizzato  con  bucce  d’arancia  e
               canditi.  La  ricetta  del  vino  cotto  è  molto  semplice  e  prevede  l’impiego  del
               mosto  ricavato  dall’uva  inzolia,  antico  vitigno  siciliano.  Un  buon  vino  cotto
               viene fatto con uva non lavata , separando gli acini dai raspi e mettendoli in un
               passaverdura per estrarre il mosto poi metterlo in pentola e lasciarlo cuocere a
               fuoco  moderato  .  Portare  ad  ebollizione  mescolando  di  tanto  in  tanto  ed
               eliminare la schiuma che si forma in superficie. Deve cuocere a fuoco dolce per
               circa  4  ore  finché  il  volume  del  liquido  si  ridurrà  ad  1/3  del  volume  iniziale
               dovrà risultare denso. Dopo freddo si metterà nelle bottiglie di vetro ben chiuse .




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