Page 57 - Book-Patrimonia-Sicilia
P. 57

Nell’ampia sala dedicata alla pittura di "Natura Morta" sono presenti numerose tele
              espressione di quel genere pittorico che ebbe nel XVII secolo ampia diffusione in Italia e nelle
              Fiandre: alla Natura morta con frutta del napoletano Giuseppe Ruoppolo si affianca la
              scenografica Allegoria della Terra del pittore fiammingo Abraham Brueghel. La pittura del
              primo Novecento è rappresentata dal Ritratto di Nunzio Nasi, opera del torinese Giacomo
              Balla, che, ricorrendo alle tecniche proprie della pittura divisionista, immortalò, come in
              un’istantanea fotografica, il noto politico trapanese, all’epoca ministro della Pubblica Istruzione.
              Di estremo interesse l’ampia sezione dedicata alle arti decorative ed applicate, suddivisa in
              "Figurine da Presepe", "Coralli", "Oreficeria ed Argenti", "Parati sacri" e "Ceramiche", che
              documenta la fervida attività dei maestri artigiani trapanesi, rinomati in tutto il mondo tra il
              ‘600 ed il ‘700, per la lavorazione di corallo, avorio, conchiglie, pietre dure, oro e argento.































              Maria Bambina, nobildonne e notabili, ancelle e servitori. Databili alla fine del XVIII secolo, sono
              realizzate in legno scolpito e dipinto, con volti modellati in gesso ed abiti in seta, lamè e cotone.
              Gli arredi, ornati con motivi floreali, scene di genere o cineserie, ripropongono in miniatura la
              tradizione del mobile dipinto siciliano di gusto Rococò.

              Alla fervida creatività del trapanese Andrea Tipa, artista poliedrico, in grado di utilizzare
              materiali diversi, dall’avorio, all’alabastro, alla pietra incarnata, va ricondotto lo scenografico
              Presepe con figurine in alabastro e ambientazione in materiali marini.

              La sezione dedicata all’oreficeria raccoglie gioielli provenienti in gran parte dal "Tesoro della
              Madonna di Trapani", costituitosi attraverso i secoli grazie alle cospicue donazioni dei fedeli al
              venerato simulacro custodito nel Santuario dell’Annunziata. Figurano corone da rosario,
              pendenti, orecchini, collane, spille, bracciali, anelli, diademi, ma anche numerosi oggetti dal
              valore scaramantico o apotropaico, come gli amuleti in corallo e gli agnus dei in cristallo di
              rocca.

              L’artigianato artistico trapanese del corallo, che raggiunse il suo periodo di massimo splendore
              dal Seicento alla prima metà del Settecento, è rappresentato da numerosi manufatti di uso
              sacro e profano (calici, ostensori, crocifissi, corone da rosario, reliquiari, gioielli, scrigni, saliere)
              provenienti da chiese e conventi del territorio o da collezioni private.

                                                  www.erasmus-isj-namur
   52   53   54   55   56   57   58   59   60   61   62