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La Vergine di Trapani












































              Risalire alla fonte prima dell’arrivo a Trapani del simulacro della Vergine è un’impresa difficile. I
              documenti storici sono rari; sembra che una grave epidemia, durante il 400, abbia convinto i
              responsabili della salute pubblica a dare alle fiamme mobili, libri e scritti da parte di persone
              che erano state colpite dalla peste. “ Per la negligenza degli scrittori è sconosciuto l’arrivo di
              questa Immagine Santa”. Da un documento si evince che la Statua della Vergine si trovava a
              Trapani prima del 1345, in una cappella chiamata “ la nostra Signora”. La statua della Vergine
              era già situata nel suo posto nel 1428, quando Anna di Sibilia, nel suo testamento, ordina a un
              orafo di confezionare una corona d’argento, bella e ben decorata, di un peso di circa 500
              grammi. Fra le leggende più attendibili sulle origini della statua della Madonna si racconta che,
              scolpita a Cipro e venerata a Famagosta, città dell’isola, la statua sia arrivata a Trapani sulla
              nave Pisano nel 1291. Infatti, si attribuisce ai rappresentanti Nino e il padre Andrea Pisano.

              La statua della Vergine, venerata con tanto amore dagli abitanti trapanesi, è una statua di
              marmo, monolitica, alta 1,65 metri e ben lavorata. La Vergine tiene il Bambino sul braccio
              sinistro e lei tiene la mano destra su suo figlio che porta la sua mano al petto della Madre. Il suo
              viso è particolarmente amabile, i suoi occhi non sono rivolti verso suo figlio ma verso chi la
              contempla e la sua testa è leggermente inclinata. Il Bambino porta una tunica, i suoi capelli
              sono folti e ricci, il suo volto è come quello di un bambino più grande e i suoi occhi sono sereni
              e fiduciosi verso sua Madre.



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