Page 36 - Book-Patrimonia-Sicilia
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La seconda sala espositiva del Museo Archeologico Baglio Anselmi è la Sala della Nave Punica,
              che conserva i resti del relitto della nave punica insieme ad una ricca collezione di anfore da
              trasporto, ceppi di ancorata e resto di oggetto del carico di bordo di un relitto arabo rinvenuti al
              largo del Lido signorino. Il relitto della nave punica, che rappresenta un'importante
              testimonianza della Prima Guerra punica, combattuta dai Romani contro i Cartaginesi per la
              conquista della Sicilia, è stato ritrovato casualmente nel 1969 nel tratto di mare in prossimità di
              Punta Scario, vicino lo Stagnone di Marsala dal capitano Diego Bonini e recupato grazie alla
              missione archeologica subacquea dell’archeologa Honor Frost. Si tratta di una nave ausiliaria,
              naufragata nel III secolo A.C., durante la battaglia delle Egadi. Di questa nave è stato recuperato
              la parte poppiera, la fiancata di babordo, madieri, ordinate e buona parte del fasciame.































              La nave doveva essere 35 metri di lunghezza e 4,80 metri di larghezza. Era alta 2 metri e mezzo
              e aveva una stazza di 120 tonnellate. Poteva ospitare un equipaggio di 68 vogatori, 34 per lato
              che azionavano 17 remi di ogni fiancata. Si è capito che si trattava di una nave punica perché sul
              fasciame sono incise le lettere dell’alfabeto punico.
              Insieme alla nave sono state portate in luce resti di dotazione di bordo, tra cui cordame, chiodi,
              ramazza di frasche, rametti di cannabis sativa e numerose pietre di zavorra.

              Nella sala della nave punica sono
              esposte anche numerose anfore da
              trasporto rinvenute nel tratto di mare
              di fronte la città di Marsala. Le anfore
              erano i contenitori più diffusi
              nell’antichità e permettevano di
              trasportare olio, vino, cereali , garum  e
              tanti altri prodotti alimentari da un
              luogo ad un altro.
              La parola anfora deriva dal greco
              amphoros e vuol dire “essere portato
              da entrambi le parti”.




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