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Il Museo Archeologico Regionale Baglio Anselmi si trova sul lungomare Mediterraneo di
Marsala, in prossimità del Capo Boeo.
Il Baglio Anselmi, prima di essere un Museo, era uno stabilimento vinicolo, costruito nel 1880
per la produzione e la conservazione del vino Marsala. L’edificio divenne Museo nel 1986,
quando venne scelto come luogo per conservare i resti di una nave punica, riportata in luce
dalla Missione Archeologica della British School of Rome, diretta dall’ archeologa inglese Honor
Frost.
Il Museo è formato da due grandi sale espositive, che anticamente erano magazzini dove
venivano stivate le botti. La prima sala è chiamata sala “Lilybeo”, nella quale sono conservati i
reperti archeologici più importanti che raccontano l’antica storia di Lilybaeum ( antico nome di
Marsala), dal Paleolitico all’età medievale. I reperti archeologici di età preistorica più importanti
sono delle punte di frecce, chopper, selci, ciotole e statuette votive che provengono dalla
contrada Sant’Anna e Sant’Onofrio di Marsala e dalla contrada Roccazzo di Mazara del Vallo.
La sala “Lilybeo” ha anche una vetrina dove
sono esposte urne cinerarie e steli provenienti
dal Tofet di Mozia, un santuario a cielo aperto
dove venivano sacrificati i bambini
primogeniti maschi al dio Baal-Hammon in
segno di ringraziamento. Le urne cinerarie
erano contenitori di terracotta nei quali
venivano conservate le ceneri del defunto
dopo essere stato combusto, mentre le steli
erano dei monumenti funebri in calcarenite e
a forma di parallelepipedo che servivano ad
indicare dove si trovava la tomba del defunto.
Sulle steli erano incisi immagini delle divinità
o simboli astrali. Le steli e le urne cinerarie
risalgono al V secolo A.C..
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