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La Storia




               La pasta alla Paolina, conosciuta anche come Paolina o “Paoluta” o “Pasta chi
               vruoccoli  arriminati  “  è  un  piatto  della  tradizione  palermitana  che  si
               tramanda  da  generazioni  nelle  famiglie  della  città  .  La  pasta  alla  Paolina,
               sembra sia nata dalle mani di un frate, cuoco del Monastero di San Francesco
               di Paola a Palermo. La ricetta originale col tempo è stata modificata, per cui
               oggi abbiamo decine di paste alla paolina. Una sola caratteristica le tipicizza
               tutte: l’aroma di cannella e di chiodi di garofano, tipici della tradizione araba
               che  ha  influenzato  in  maniera  pesante  tutta  la  gastronomia  siciliana.  .  Un
               vecchio  adagio  popolare  siciliano  recita:  “vruoccolu,  vruoccolu,  beddru

               vruoccolu”, il che la dice lunga sulla consapevolezza che i nostri avi avevano
               in  merito  alle  preziose  virtù  del  salutare  e  gustosissimo  ortaggio.  Nel
               precisare subito che, con il termine “broccolo”, intendo riferirmi all’ortaggio a
               fiore che  è chiamato più correttamente “cavolfiore”, sono lieto di spezzare
               una  lancia  a  favore  di  questo  vegetale  a  volte  un  po’  bistrattato  o
               sottovalutato. Appartenente alla famiglia delle Brassicacee, sembra derivi da
               piante selvatiche originarie del Medio Oriente e del Bacino del Mediterraneo.
               Fin dai tempi più antichi, a questo ortaggio sono attribuite notevoli proprietà
               benefiche  e  salutistiche.  Il  cavolo  (in  tutte  le  sue  tipologie)  era,  infatti,
               considerato  una  vera  panacea,  utile  a  curare  ogni  sorta  di  male:  già
               Ippocrate,  padre  della  medicina,  sembra  che  lo  prescrivesse  per  coliche  e
               dissenteria.  Il  piatto  che  vi  propongo,  che  ha  proprio  come  protagonista  il
               “broccolo”, pur essendo un tipico piatto della cucina popolare palermitana, è
               conosciuto  in  tutta  la  Sicilia  occidentale,  anche  con  alcune  interessanti
               varianti. Per la interpretazione che propongo, ho scelto degli ziti. Anche se le
               versioni  che  ho  trovato  nei  ricettari  degli  autori  più  autorevoli  non  lo
               contemplano, i palermitani sono soliti spolverare il piatto con della mollica

               tostata  (in  slang  panormita,  “atturrata”)  la  cui  secca  aromaticità  bilancia
               notevolmente  la  prevalente  tendenza  dolce  della  preparazione.  Si  trova un’
               altra curiosa variante che prevede l’aggiunta di salsiccia sbriciolata (sempre
               in tegame)  e il passaggio in forno a 180° per circa 20 minuti. Un bianco di
               buona  freschezza  e  sapidità  è  certamente  l’abbinamento  ideale:  come  un
               Alcamo DOC oppure un bianco dell’Etna. Prosit!












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