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La  figura  di San  Martino è  considerata  anche  come  sinonimo

               di abbondanza: in Abruzzo, ad esempio, si dice "Ce sta lu sante Martino", per
               indicare  una  casa  in  cui  non  mancano  le  provviste.  Da Nord a Sud,  in  molti

               luoghi  d'Italia,  la  ricorrenza  di San  Martino viene  vissuta  seguendo
               ancora antiche  tradizioni.  In Alto  Adige,  sopratutto  nella Valle  Isarco,  c'è  la

               tradizione del "Törggelen": un tempo i contadini della valle, scendevano nelle
               cantine  dove  si  trovava  il  torchio  e  festeggiavano  la  vendemmia e  il vino
               nuovo offrendo i loro prodotti autunnali; oggi ci si ritrova nella Stube in legno,

               riscaldata     dalla stufa     in    maiolica e     si    degustano       speck,     carni
               affumicate,   caldarroste   ed  altre  squisitezze  altoatesine,  accompagnate

               dal Süßer (mosto)  e  dal Nuier (vino  novello)  A Venezia i  bambini  girano  per  i
               campi e le calli, facendo gran baccano con pentole e coperchi e chiedono soldi

               o caramelle ai passanti, ripetendo, in dialetto, sempre lo stesso ritornello: "San
               Martin xe 'nda in sofitta, a trovar ea so novissa, ea novissa no ghe gera, San

               Martin  xe  'nda  par  tera.  E  col  nostro  sachetin,  cari  signori  xe  San  Martin!"
               (traduzione:  "San  Martino  è  andato  in  soffitta,  a  trovare  la  sua  novizia,  la
               novizia non c'era, San Martino è caduto per terra. E con il nostro sacchettino,

               cari  signori  è  San  Martino!".    E  sulle  tavole  veneziane  non  può  mancare  il
               tipico dolce di San Martino, un dolce di pasta frolla, fatto a forma di cavaliere

               (San  Martino)  a  cavallo,  con  spada,  mantello  e  decorato  con   cioccolatini,
               confetti,  praline,  caramelle  e  glassa di zucchero colorata.


                      A Palermo il vino  novello viene accompagnato dai tradizionali biscotti di
               San Martino"abbagnati nn'o muscatu" (inzuppati nel vino moscato): i biscotti

               sono  di  forma  rotonda,  grandi  come  un'arancia  e  aromatizzati  con semi  di
               anice o finocchio  selvatico,  che  li  rende  particolarmente  profumati.  Sempre

               in Sicilia, per San Martino è tradizione fare "li sfinci", golose frittelle ricoperte di
               zucchero (ottime anche il giorno dopo!). Ecco la ricetta
















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