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Architettura



              Le fonti antiche ricordano i “Quattro Canti” come “Ottagono del Sole” perché durante le ore del
              giorno uno dei prospetti architettonici è illuminato dal sole.

               I Quattro Canti propriamente detti sono i quattro apparati decorativi che delimitano lo spazio
              dell’incrocio.

              I Quattro prospetti presentano un’articolazione su più livelli, con una decorazione basata
              sull’uso di ordini architettonici e di inserimenti figurativi che, dal basso in alto, si susseguono
              secondo un principio di ascensione dal mondo della natura a quella del cielo.

               I quattro piani di facciata risultano così decorati: al piano inferiore ci sono fontane che
              rappresentano i quattro fiumi della città antica: Papireto, Kemonia, Oreto e Pannaria, al di
              sopra della quale si erge una figura rappresentante allegoricamente, le quattro stagioni: Eolo
              (inverno), Venere (primavera), Cerere (estate) e Bacco (autunno).

              Nel piano centrale ci sono le statue dei sovrani: Carlo V°, Filippo II°, Filippo III° e Filippo IV°,
              infine, al piano superiore, le quattro sante palermitane: Agata, Ninfa, Oliva e Cristina.



























              Storia



              Assunto nel 1606 il governo della città e dell’isola, il
              viceré Marchese Don Juan Fernandez Pacheco de
              Villena y Ascalon, due anni dopo, affidò
              all’architetto fiorentino Giulio Lasso la sistemazione
              urbanistica della piazza, alla quale si lavorò per molti
              anni.

              Il progetto era ispirato al crocevia delle quattro
              fontane di Roma.


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