Page 5 - Book-TradiAliCulture-Sicilia
P. 5

LA SUA STORIA…





               L'arancina è nata a Palermo ma nei secoli successivi trovò spazio anche nel resto della Sicilia.
               Il termine corretto Arancina deriva dal frutto "Arancia" che è un pò vezzeggiativo: da Arancia
               si riduce ad Arancina. Le origini di questa pietanza si vorrebbero far risalire al tempo della
               dominazione araba in Sicilia, che durò dal IX all’XI secolo. Gli arabi avevano l’abitudine di
               appallottolare un po’ di riso allo zafferano nel palmo della mano, per poi condirlo con la carne
               di agnello prima di mangiarlo; da qui la denominazione metaforica: una pallina di riso con la
               forma di una piccola arancia (< ar. nāranj). Come si legge nel Liber de ferculis di
               Giambonino da Cremona (curato da Anna Martellotti, 2001), tutte le polpette tondeggianti nel
               mondo arabo prendevano il nome dalla frutta a cui potevano essere assimilate per forma e
               dimensioni (arance ma anche albicocche, datteri, nocciole); il paragone con le arance era
               naturale in Sicilia dato che l’isola ne è sempre stata ricca.


               A Palermo si diceva "Arancina", fuori Palermo, nei paesi o a Catania e Messina, l’arancina
               venne adottata col termine dialettale Arancinu. Successivamente si storpiò la traduzione in
               lingua italiana di questo termine dialettale, in "Arancino" (da Arancinu) e quindi al plurale
               "Arancini".

               Così nelle altre province siciliane, uno dei prodotti di rosticceria più buoni al mondo, ha preso
               un nome diverso Arancino (invece di Arancina) e al plurale Arancini (invece di Arancine).
               A Palermo, e nel palermitano, questa meraviglia viene tuttora chiamata "Arancina e al plurale
               Arancine" ma a Catania è ormai diventato Arancino o arancini.
               La forma tondeggiante è caratteristica indiscussa dell'arancina palermitana, mentre quella
               conica prettamente catanese.

               L’idea di dare a questa deliziosa ricetta una nota di croccantezza e la classica forma
               tondeggiante, deriva invece da un’esigenza pratica: pare infatti che il sovrano Federico II di
               Svevia amasse a tal punto questo piatto, da volerselo portare dietro durante le battute di
               caccia. E’ a questo punto che nacque la fragrante panatura dell’arancino, ideale per rendere
               trasportabile quel delizioso timballo di riso! Gli arancini di riso (o arancine), sono dei timballi
               adatti ad essere consumati sia come spuntino che come antipasto, primo piatto o addirittura
               piatto unico. In Sicilia si trovano ovunque e in ogni momento, street food  sempre caldo e
               fragrante nelle molte friggitorie: di città in città spesso cambiano forma e dimensioni,
               assumendo fattezze ovali, a pera o rotonde, a seconda del ripieno. Io in questa ricetta vi
               presenterò le arancine con il condimento tipico siciliano cioè con il ragù di vitello e con
               l’innovativa variante del pesce spada .













                                                  www.erasmus-isj-namur
   1   2   3   4   5   6   7   8   9   10