Page 81 - Book-Patrimonia-Sicilia
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Epoca spagnola
Nel 1549 Tommaso Fazello in” Della storia della Sicilia” cita spesso la descrizione della
situazione disastrosa in cui versava l'intero complesso del Castrum superius o Palatium
novum al punto che era possibile scorgere la Cappella Palatina attraverso le rovine. La
situazione migliorò quando i viceré di Sicilia abbandonando il Palazzo Chiaramonte-
Steri o Hosterium Magnum, elessero a propria residenza le strutture del Palazzo dei
Normanni operando una sequenza infinita di migliorie.
Epoca savoiarda
Nel 1714, il neo insediato re Vittorio Amedeo II di Savoia dispone attraverso il Tribunale del
Real Patrimonio, l'incremento dei fondi destinati alla manutenzione del tempio.
Epoca borbonica
Nel 1716 e 1753 i lavori di restauro proseguirono con il recupero, il rifacimento e la
realizzazione di nuovi mosaici, dell'altare maggiore, e la realizzazione con posa della statua
marmorea raffigurante San Pietro, opera di Giovanni Battista Ragusa. Esternamente fu
realizzato un nuovo ciclo, allegoria del particolare momento storico, improntato alle vicende
di Davide Assalonne, caratterizzato dal medaglione in cui sono riprodotti i profili di Ferdinando
III e Maria Carolina.
Epoca contemporanea
Danneggiata dal terremoto del settembre 2002 fu sottoposta a restauri, conclusi nel
luglio 2008. Il progetto dei restauri, redatto dall'architetto Guido Meli dirigente del "Centro
regionale per il restauro" della Regione Siciliana, venne finanziato dal ricco tedesco Reinhold
Würth per oltre tre milioni di euro. I lavori vennero eseguiti da un gruppo di restauratori di beni
culturali sotto la direzione tecnica dell'architetto Mario Li Castri. I servizi turistici sono curati
dalla Fondazione Federico II.
BIBLIOGRAFIA: https://it.wikipedia.org/wiki/Cappella_Palatina_(Palermo)
www.erasmus-isj-namur