Page 23 - Book-Patrimonia-Sicilia
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Storia



              Storia antica


              Mozia fu probabilmente interessata dalle esplorazioni dei mercanti-navigatori fenici, che si
              spinsero nel Mar Mediterraneo occidentale, a partire dalla fine del XII secolo a.C.; dovette
              rappresentare un punto d'approdo ed una base commerciale morfologicamente molto simile
              alla città fenicia di Tiro.
              Intorno alla metà dell'VIII secolo a.C., con l'inizio della colonizzazion e grecain Sicilia, Tucidideri
              portache i Fenici si ritirarono nella parte occidentale dell'isola, più esattamente nelle tre città di
              loro fondazione: Mozia, Solunto e Palermo. Nel 400 a.C.  Dionisio di Siracusa prese e distrusse la
              città all'inizio della sua campagna di conquista delle città elime e puniche della Sicilia
              occidentale; l'anno successivo Mozia venne ripresa dai Cartaginesi, ma perse di importanza in
              conseguenza della fondazione di Lilibeo, l’attuale Marsala, fondata dagli abitanti di Mozia. Dopo
              la battaglia delle Isole Egadi nel 241 a.C. tutta la Sicilia passò sotto il dominio romano, ad
              eccezione di Siracusa e Mozia fu completamente abbandonata.

              Eta’ medievale e moderna


              Nell'XI secolo l'isola fu donata dai Normanni all'abbazia di Santa Maria della Grotta di Marsala e
              vi si insediarono i monaci basiliani di Palermo, che diedero poi essi stessi il nome San
              Pantaleo all'isola, dedicandola al santo fondatore dell'ordine. Nella seconda metà del XVI
              secolo, insieme ai monasteri di Palermo e Marsala, passò ai Gesuiti. Nel 1792 fu data come
              feudo al Notaio Rosario Alagna di Mothia insignito con il titolo di Barone di Mothia. Sotto il suo
              patrocinio sono incominciati i primi scavi archeologici, rinvenendo nel 1793 un gruppo
              scultoreo riproducente due leoni che azzannano un toro; i reperti archeologici sono oggi
              conservati ed esposti al museo Whitaker dell'isola. Nel 1806 passò in mano a piccoli proprietari
              che la coltivarono soprattutto a vigneto, coltivazione attiva ancora oggi.

              Eta’ contemporanea


              Agli inizi del Novecento l'intera isola fu acquistata da Joseph Whitaker, archeologo ed erede di
              una famiglia inglese che si era trasferita in Sicilia arricchendosi con la produzione del  vino
              marsala. Fu lui a promuovere i primi veri e propri scavi archeologici, che iniziarono nel 1906 e
              proseguirono fino al 1929: si misero in luce il santuario fenicio-punico del Cappiddazzu, parte
              della necropoli arcaica, la cosiddetta Casa dei Mosaici, l'area del tofet, le zone di Porta Nord e
              di Porta Sud e della Casermetta; Whitaker si occupò, inoltre, della sistemazione degli scavi,
              acquistò l'isola e vi sistemò il museo.
              Dal 2002 al 2012 gli scavi dell'Università di Roma "La Sapienza" hanno completamente
              rivoluzionato le conoscenze sull'antica Mozia.  ( www.lasapienzamozia.it )

              https://it.wikipedia.org/wiki/Mozia

                                                  www.erasmus-isj-namur
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