Page 119 - Book-Patrimonia-Sicilia
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spazio di circa 2 metri e 40, ha il diametro inferiore di circa 2 metri e quello superiore di circa 1
metro e 50. Le colonne sorreggono ancora tutto l'architrave, il fregio e i due timpani. La
presenza di un tempio greco in una città èlima, così come le differenze con altri templi dorici e
la mancanza di alcuni elementi, hanno fatto discutere gli studiosi, e continuano ad animare
ancora oggi numerosi dibattiti, soprattutto in merito alla funzione svolta e ai motivi della
costruzione.
Alcuni sostengono che gli Èlimi abbiano voluto costruire un peristilio pseudo-templare, secondo
i modi usati dai greci, per dare prestigio ad un luogo di culto indigeno, quindi volutamente
lasciato scoperto. Ipotesi, questa, avvalorata dalla totale mancanza, tra il colonnato, della cella
interna, elemento essenziale in un tempio greco e generalmente la prima parte ad essere
costruita.
Altri sostengono che si tratti di un tempio destinato ad un culto greco ma rimasto incompleto,
forse a causa della guerra con Selinunte scoppiata nel 409 a.C., come lasciano supporre la
mancanza delle scanalature sulle colonne e i perni di pietra nel basamento, generalmente usati
per la messa in opera dei conci e rimossi alla fine dei lavori.
Al di là del fatto che si tratti di un tempio finito o meno, destinato ad un culto greco o indigeno,
di certo c'è che è giunto a noi in un ottimo stato di conservazione e, nonostante gli oltre 2400
anni di vita, continua a meravigliare per l'imponenza, l'eleganza e le proporzioni armoniose.
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