Page 151 - Book-Patrimonia-Belgio
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Una prima tappa, al «punto di vista» (39) per apprezzare il panorama sulle rovine e il piccolo
              parco animalistico.
                                                Scendendo, ne approfittiamo per visitare il «Giardino della
                                                Farmacia» (35). Nel XVIII secolo, su questa collina era
                                                edificato un «Giardino degli infermi» di dieci are. Esso era
                                                diviso in sei aiuole di due terrazze collegate da una scala a
                                                due passi. Nel 2019, l’antico «Giardino degli infermi» viene
                                                riconvertito in orto di piante medicinali e ribattezzato
                                                «Giardino della Farmacia». La parte bassa è dedicata alle
                                                piante utilizzate per combattere il cancro e il livello
                                                superiore propone piante culinarie e afrodisiache.


              Nous passons par « la Pharmacie » (24) et
              continuons la visite en rejoignant l’ « Hôtellerie »
              (22). Ce bâtiment construit au 13e siècle, était
              fait pour recevoir les hôtes de passage à
              l’abbaye. Au rez-de-chaussée se trouve le
              réfectoire et à l’étage, le dortoir. Au 16 ème  siècle,
              le bâtiment est transformé en brasserie.

              Nous passons ensuite devant les « Ateliers » (21).
              Construits au 18e siècle, ils comprennent un
              vestiaire, une buanderie, des écuries, une forge
              et les ateliers des travailleurs du bois (ébéniste,

              menuisier, charron).

              Giungiamo alla «Chiesa Abbaziale» (19), la parte più
              importante del sito. Misura 94 m di lunghezza, le
              volte della navata culminano a 23 m. La sua
              costruzione inizia nel 1197, in stile romanico, come
              testimonia il portico d’ingresso. Dal 1210, sotto
              l’impulso dell’abate Conrad di Urach, si adotta lo stile
              gotico. Nel XVIII secolo, gli abati fanno modernizzare
              la facciata nello stile neoclassico dell’epoca, ma non
              ne rimane alcun vestigio. I monaci vi si riunivano 7
              volte al giorno. Prendevano posto nelle stalle, file di
              sedili, da una parte e dall’altra del coro.





















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