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La storia del sito


              Nel 1146 il Cavaliere Gauthier di Marbais e sua madre Judith invitarono alcuni monaci
              dell’abbazia di Clairvaux (Francia) a fondare una nuova abbazia a Villers sulle loro terre. Un
              piccolo gruppo di 17 monaci si stabiliscono a Villers.

              Poco dopo, San Bernardo visita la nuova comunità e la incoraggia.
              Grazie al Signore di Marbai e a sua madre, i monaci dispongono di materiali da costruzione -
              cava di pietre, foresta e fiume – per costruire un’abbazia in stile romanico.

              Un nuovo cantiere inizia nel 1197. Una nuova abbazia costruita in stile gotico impiegherà 100
              anni per vedere la luce. In questo periodo di grande ricchezza, i circa 400 monaci della comunità
              possiedono circa 10.000 ettari di terra fino ad Anversa.

              Dal 1508, data della prima invasione, fino alla fine del XVII secolo, i monaci devono lasciare i
              luoghi 9 volte per motivi di insicurezza.

              Il XVIII secolo costituisce la seconda epoca d’oro dell’Abbazia.
              Gli edifici medievali sono ristrutturati in stile neoclassico. Il palazzo abbaziale e i suoi giardini
              vengono costruiti.
              La Rivoluzione francese scaccia i monaci. L’Abbazia viene  saccheggiata nel 1794 e poi venduta
              ad un mercante di materiali che la smonta pezzo per pezzo. La vegetazione e la pioggia fanno il
              resto. L’abbazia rischia di  cadere a pezzi.

              Le rovine che, nonostante tutto, sono rimaste maestose attirano i romantici per tutto il XIX
              secolo e ancora oggi! Victor Hugo, in visita 3 volte a Villers, disegna le rovine del settore
              alberghiero/birrificio.

              La linea Ottignies-Charleroi, entrata in servizio nel 1855, porta i primi turisti all’Abbazia. Poiché i
              cittadini non sono ancora sufficientemente sensibilizzati al patrimonio, la linea attraverserà i
              giardini del palazzo dell’Abate.

              Lo Stato, proprietario dei luoghi dal 1892, avvia un grande cantiere di restauro e di
              consolidamento. Sotto la direzione dell’architetto Charles Licot nel 1893, la navata della chiesa
              viene sgomberata e le pietre da taglio smistate.

              I lavori di restauro sono interrotti dalle due guerre mondiali. Bisogna aspettare il 1984 perché
              ricominci un nuovo cantiere di consolidamento.

              Nel 1972, le rovine sono classificate  come sito e monumento storico. Con i suoi 650 anni di
              occupazione, le rovine testimoniano l’evoluzione degli stili architettonici.

              Nel 1992 l’Abbazia è classificata patrimonio eccezionale della Vallonia.

              Nel 2010 vengono avviati i lavori di valorizzazione e riunificazione del sito. La fine dei lavori
              vedrà l’inaugurazione di un nuovo percorso di visita, di uno spazio di scenografia e di una linea
              del tempo.





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