Page 54 - Book-Patrimonia-Belgio
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Con la fine del XIII secolo inizia un terribile conflitto, una guerra implacabile di oltre 400 anni,
              che lacera gli abitanti di Bouvigne e Dinant ...

              Intorno al 1321, in pieno tumulto, una torre del dungeon culminante a 142 m viene a rafforzare
              il dispositivo difensivo della città poiché il castello, per la sua posizione all’estrema punta sud-
              occidentale, non può più garantire la copertura difensiva dell’intera agglomerazione che si
              estende sempre più verso nord. Ciò spiega l’importanza strategica di questa nuova torre,
              successivamente denominata «la Fortezza di Crepacuore».

              Più volte assediata dagli eserciti episcopali di Liegi (nel 1321 e nel 1430) Bouvignes non cedette.
              In quel periodo Filippo il Buono regnava su tutta la contea di Namur e  sul Castello di Bouvigne e
              nel 1466 ordinò la distruzione e il saccheggio di Dinant.

              A poco a poco il castello, diventando più un centro residenziale, giudiziario e amministrativo,
              perde il suo ruolo difensivo principale a vantaggio della torre di Crèvecœur, meglio adattata alle
              esigenze dell’artiglieria. Diventa la residenza dell’autorità locale, il castellano.

              Nel 1554, mentre la città è al suo apice in termini di popolazione e di prosperità, Enrico II, re di
              Francia in conflitto con Carlo Quinto, riuscirà a entrare e a saccheggiare Bouvignes et Dinant.
              Negli ultimi tragici momenti di questo memorabile assedio, tre signore che partecipavano alla
              difesa di Bouvignes si sarebbero gettate dalla cima della torre più alta per sfuggire agli invasori.
              Questo fatto eroico (o questa leggenda?) fa parte del folklore locale e viene celebrato ogni
              anno nella vecchia parrocchia di Bouvignes.

              La fortezza di «Crèvecoeur», il Castello dei Conti e le mura di Bouvignes sono parzialmente
              distrutte. Nonostante i restauri dal 1567 al 1580 intrapresi da Carlo Quinto e Filippo II che
              speravano di rilanciare l’artigianato del rame, la muraglia viene infine smantellata a partire dal
              1672 con decreto del governo spagnolo.

              Ecco come si è conclusa la tragica storia della fiorente Bouvignes per diventare ciò che è oggi,
              un villaggio pacifico arricchito dalle poche vestigia medievali che le truppe del re di Francia
              hanno lasciato.


































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