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Se la festa dei mandorli ad Agrigento è la più conosciuta
non bisogna dimenticare, in Sicilia, la bellezza delle
coltivazioni delle campagne di Noto, nel siracusano. Da
questa zona provengono i frutti più profumati, quelli più
ricchi di proteine e di essenze e tra tutte le varietà una
particolare menzione merita la Pizzuta di Avola, la più
elegante tra tutte le mandorle, impareggiabile per forma e
gusto. Piattissima, ovoidale e regolare è perfetta per la
confetteria più fine ma anche per la preparazione dei dolci
siciliani.
La raccolta delle mandorle ieri...
Nel passato una risorsa economica considerevole per
gli agricoltori siciliani era la coltivazione del mandorlo.
I frutti teneri, i cosiddetti minnulicchi dal sapore
leggermente acidulo, si gustavano a primavera
inoltrata; quando le condizioni climatiche erano
favorevoli alcuni rami, carichi di frutti, intrecciati con
tralci di favaiani servivano, in occasione della festa di
S. Giuseppe, ad addobbare la vara.
Le mandorle venivano raccolte dopo ferragosto
quando cominciava ad aprirsi la buccia esterna;
venivano portate in paese perchè il lavoro della
sbucciatura veniva fatto dalla moglie dell'agricoltore
aiutata da vicine di casa e parenti e le strade dei paesi
si riempivano di voci assordanti ma profondamente
interessanti. Eliminata a spogghia di fori, le mandorle
venivano messe ad asciugare al sole. Dal momento che
non esistevano le comode schiacciatrici di oggi, le
donne si riunivano in un secondo tempo per
schiacciare le mandorle e annittalli. La “ntritra”
ricavata veniva venduta; solo una parte veniva
conservata per fare “u turruni” e, nel periodo natalizio,
i picciddata. La scorcia veniva usata per accendere il
forno; la carbonella ricavata era una delle migliori per
alimentare bracieri e scaldini.
Chi aveva un'abbondante produzione vendeva le
mandorle ai sinzali i quali, per schiacciarle e
selezionarle, assumevano delle donne che venivano
ricompensate con la scorcia. U minnulitu era una
proprietà molto pregevole e, nelle famiglie possidenti,
i nonni usavano lasciarlo in eredità al primo nipote.
Dolci alle mandorle
Il Marzapane o Pasta Reale è, realmente, il principe
tra dolci di mandorla. Si prepara con farina di mandorle
o, in alternativa, con mandorle non tostate e frullate, e
zucchero a velo in parti uguali. All’impasto viene data
generalmente la forma di frutta o verdura utilizzando
dei coloranti per alimenti (mandarini, fichi, ciliegie,
pomodori, mele, uva, pesche, banane ...).
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