Page 72 - Book-Patrimonia-Belgio
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La piazza è troppo stretta per l’alta facciata che
vuole costruire, ma utilizza curve concavi per dargli
un aspetto più ampio. Al secondo piano, la finestra
centrale si trova in una campata retta, ma le finestre
laterali sono integrate in campate concave.
Pastorana dà libero sfogo alla sua fantasia nel
Gable*: una copia in pietra del castello di poppa in
legno di una grande barca della fine del 17 º secolo.
Insieme ai suoi vicini, la facciata del «Cornet» costituisce l’antitesi di quella dei «Duchi del
Brabante». Anche qui il governatore sogna un grande insieme. Ma ad ovest, le facciate della
«Brouette», della «Sacca» e della «Lupa», già di pietra, sono sopravvissute al bombardamento.
I loro proprietari chiedono il mantenimento e il governatore non può negarlo. Pastorana corona
«il Sacco» di un nuovo Gable* e a sinistra di «la Lupa», nascono due nuove facciate: il «Cornet»
dei battellieri e «Renard» dei mercier. È l’inizio di un gioco «a quello che non deve assomigliare
agli altri» al quale parteciperanno la maggior parte delle corporazioni.
È un vero peccato che ai turisti si
spieghi di più l’architettura dei
luoghi e non il contenuto politico
sottostante.
L’est della piazza è un’ode al
potere centrale.
L’Occidente canta la gloria del
particolarismo, della diversità.
Per la loro esuberanza, le facciate
occidentali sono agli antipodi di
quelle che affrontano.
La Grande Piazza non ha sempre avuto il fasto che ci mostra oggi. Nel 18 º secolo, statue e
dorature erano completamente scomparse. Le belle facciate che oggi ammiriamo sono il
risultato di una grande campagna di restauro della fine del XIX secolo orchestrata dalla corrente
elettrica,liberale e laico, che come la corrente cattolica e conservatrice voleva anche mostrare il
suo glorioso passato.
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