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Presentazione del Museo Hergé.


              Le avventure dei fumetti di Tintin sono tra i più famosi e popolari (230 milioni di copie vendute)
              fumetti europei del XX secolo. Sono state tradotte in un centinaio di lingue e dialetti e adattate
              in numerose occasioni al cinema, alla televisione e al teatro. Si svolgono in un universo
              realistico e a volte fantastico, pieno di personaggi con tratti di carattere ben definiti. L’eroe
              della serie è il personaggio omonimo, Tintin, un giovane giornalista e globo-trotter belga, è
              accompagnato nelle sue avventure dal suo fox terrier Milou. In memoria al suo creatore, il
              disegnatore e sceneggiatore Hergé, è stato creato un museo a Louvain La Neuve, il «Museo
              Hergé», che è stato inaugurato il 02 giugno 2009, è frutto dell’immaginazione e della volontà di
              «Fanny Rodwell Vlamynck» la seconda moglie ed erede di Hergé.
              Il progetto iniziale doveva situarsi a Bruxelles, ma la situazione proposta non era adatta ai
              creatori del museo. Si sono allora indirizzati verso Louvain La Neuve, questa nuova città che
              respira di gioventù che le avventure di Tintin hanno tanto ispirato.
              Mentre il terreno è stato messo a disposizione dall’università di Louvain, tutte le spese di
              costruzione (15 milioni di euro) sono state finanziate da Fanny Rodwell Vlamynck,
              amministratrice della società Moulinsart, direttore dell’opera letteraria di Hergé.
              Christian de Portzamparc, architetto scelto dalla moglie di Hergé, ha progettato il museo come
              una forte architettura, uno spazio di sorprese, eventi e colori.
              Joost Swarte ha realizzato la museografia all’interno delle sale e propone un percorso che fa
              apparire l’arte della linea chiara e del colore e uno spazio-omaggio all’opera di Hergé e al
              fumetto.
              Situato ai margini di Louvain-la-Neuve, dove lungo un molo la città domina il parco, il volume
              del museo è un prisma allungato che sembra galleggiare nella foresta di vecchi alberi. Sotto, la
              strada si snoda. E dal molo, una passerella è tesa verso il museo come verso una barca.
              Guardando il museo Hergé, quello che si vede all’inizio è un interno colorato. Questo luogo è lo
              spazio di benvenuto disegnato in volumi semplici e che appare attraverso grandi vetrate. Si può
              pensare alle caselle di un fumetto. Un ascensore sale sui piani dei quattro volumi opachi del
              museo che possiedono la propria personalità e colore e dove si trovano le sale dedicate
              all’artista.

              Originalità del Museo Hergé.

              Più di 80 tavole originali, 800 foto, documenti e oggetti vari sono stati raccolti in un unico luogo,
              magico, luminoso, audace. Il suo architetto, Christian de Portzamparc, poeta del volume e dello
              spazio, ha sognato e progettato un edificio fuori dal comune per un patrimonio che lo è
              altrettanto.
              A immagine del Graal nella foresta di Brocéliande, il Museo Hergé svela le sue audacie e i suoi
              tesori ai margini del Parco della Sorgente, polmone verde di una città nuova, nella bella
              provincia del Brabante vallone. Sorpresa garantita con il designer dai molteplici talenti: grafico,
              pubblicista, caricaturista, sceneggiatore e pittore nelle ore perse, Hergé fu tutto questo e molto
              di più.







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